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I Leoni e l'Aquila
Intervista alla Fossa dei Leoni 1970 Fortitudo Bologna

28. Come già era avvenuto nel torneo di B1 di due anni fa, anche nel campionato di B2 appena terminato la presenza della Eagles sui campi avversari ha coinciso quasi sempre con il record di spettatori e di incassi, dovuti non soltanto alla presenza della Fossa in trasferta ma anche alla curiosità degli stessi appassionati locali di vedere all’opera una tifoseria storica della pallacanestro italiana; eppure, anche in questa categoria vi è stato impedito di recarvi in trasferta: alla luce di tutto ciò, ritenete che la presenza di una tifoseria appassionata e passionale come la Fossa possa rappresentare un bene per le categorie semiprofessionistiche? Oppure pensate che per molti rappresenti solo un fastidioso inconveniente di cui farebbero volentieri a meno?

Questa è una domanda che andrebbe rivolta soprattutto a chi ci ha ospitato nel proprio palazzetto o nella propria palestra durante l’anno. Perché se è vero che, dal nostro punto di vista, non possiamo che trovare stimolante e irrinunciabile la presenza della Fossa in trasferta, è anche vero che dal punto di vista di chi ci ha ospitati non è detto che avessero poi tutta ‘sta gran voglia di ritrovarsi a dover fare i conti con 50 o 100 elementi che ti costringono a seguire la partita tra cori e schiamazzi o con cui dover discutere animatamente perché non gli fai trovare la birra al bar. E che magari creano tensione con la polizia o con i giocatori avversari. Di sicuro c’è che la presenza in trasferta della Fossa ha portato una ventata di novità in parecchi campi del nostro girone ed ha contribuito ad arricchire l’evento-partita che, in quarta categoria, non sempre è così appassionante dal punto di vista tecnico ed emozionale. Da parte nostra non ti nascondo che è stato difficile tifare a squarciagola in posti che spesso erano poco più che delle palestre scolastiche e con nessuno a risponderti dall’altra parte. Però, tutto sommato, pur non avendo mai ricevuto dei gran complimenti o attestati di stima per il nostro comportamento non certo esemplare fuori casa, abbiamo notato spesso una certa curiosità e attenzione da parte del pubblico locale verso questa banda di “furenti” che seguiva la partita a torso nudo, cantando a squarciagola o inveendo nei confronti di arbitri e avversari, con quattro o cinque staffette a fare avanti e indietro dai bar che, di sicuro, incassi così li ricorderanno per anni. Tutto sommato ci siamo divertiti e, allo stesso modo, pensiamo di aver fatto divertire chi ci ha dovuto sopportare in casa propria. Avevamo bisogno di trovare dei momenti in cui spassarcela, per staccare dalle nevrosi della vita quotidiana e, soprattutto, da quelle provocate da tutte le vicende societarie che stiamo affrontando.

Tutto sommato, pensiamo di essere stati uno spettacolo nello spettacolo che ha più divertito che non infastidito quei tifosi locali che hanno dovuto sopportare la nostra presenza. E poi, presi a piccole dosi, siamo anche simpatici.

Domanda 29