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I Leoni e l'Aquila
Intervista alla Fossa dei Leoni 1970 Fortitudo Bologna

24. Qual’è (se c’è)  la più grande e sostanziale differenza tra la Fossa di oggi, che sostiene una squadra di giovanissimi nella quarta serie della pallacanestro italiana e che è impegnata a lottare per la sopravvivenza del proprio simbolo, rispetto alla Fossa degli anni dei leggendari campioni, dei successi e delle grandi coreografie?

La differenza sostanziale tra la Fossa attuale e quella di qualche anno fa, sta nel fatto che oggi, oltre alle normali attività di gruppo (organizzazione del tifo, delle trasferte, realizzazione del materiale, della fanzine, etc.) siamo anche impegnati in tutta una serie di attività rivolte a garantire la sopravvivenza della nostra Fortitudo. Ciò ha fatto sì che al nostro interno si sia creata una sorta di “unità” che ha lo scopo di tenere monitorati quotidianamente tutti i movimenti che avvengono attorno alla nostra società, anche per poter essere dei validi interlocutori nei confronti di chiunque si faccia avanti per riportare in vita la nostra Fortitudo. Questa è un’altra di quelle attività nella quale ci siamo impegnati anima e corpo e che va al di là dei classici schemi del gruppo ultras. Quando la Fortitudo è stata esclusa dal basket giocato noi abbiamo deciso di non abbandonarla al suo destino e di impegnarci direttamente per farla restare in vita, anche perché se non avessimo preso questa decisione avremmo dovuto di conseguenza sciogliere la Fossa. Per evitare tutto questo abbiamo scelto di schierarci in prima linea in questa nuova battaglia, che per noi è assolutamente nuova visto che va ben oltre quello che è stato finora il nostro vissuto come gruppo ultras.

34Perciò, al momento, siamo impegnati principalmente su questi due fronti, uno prettamente ultras, che ormai conosciamo bene, e un altro, per noi del tutto nuovo, che ha il solo e unico scopo di ridare la Fortitudo ai suoi tifosi, senza nessun secondo fine. Siamo pienamente consapevoli del fatto che questa nuova battaglia potrebbe metterci in cattiva luce ed esporci a critiche ed attacchi provenienti dall’esterno, da parte di chi ha secondi fini rispetto a noi.

È stato davvero difficile per la Fossa riuscire a sopravvivere come gruppo senza avere una squadra da seguire, tra il 2010 e il 2011, ed è altrettanto difficile oggi lottare giorno dopo giorno per provare a mantenerci in vita e lottare per riavere la Fortitudo. Di sicuro è molto più dura rispetto a quando organizzavamo coreografie o affrontavamo gruppi ultras nemici in serie A.

Domanda 25