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I Leoni e l'Aquila
Intervista alla Fossa dei Leoni 1970 Fortitudo Bologna

20. A partire dagli anni ‘90 siete stati uno dei primi gruppi ultras del basket a recarsi frequentemente in trasferta all’estero, tanto in Eurolega quanto in Coppa Korac: qual’è stato il palasport straniero che vi ha più impressionati per numeri, calore e colore? E, sempre parlando di trasferte al di fuori dei confini nazionali, che differenze avete trovato, sia dal punto di vista logistico che da quello ambientale, tra i palazzetti esteri e quelli italiani?

Sicuramente i palazzetti greci, turchi e dei paesi della ex-Jugoslavia sono quelli che ci hanno maggiormente impressionati per il calore e la passione del pubblico in generale, oltre che per l’enorme sostegno prodotto dalle frange più calde della tifoseria.

Gente davvero passionale, capace di seguire le partite saltando e cantando per la propria squadra dal primo all’ultimo secondo.

Del resto, non è un caso se sono state poi queste le tifoserie straniere con cui abbiamo avuto i più grossi contrasti, in particolare con gli sloveni di Lubiana con cui ci si è scontrati in diverse occasioni sia da noi a Bologna, che da loro, oppure ad Istanbul e Zagabria.

Al contrario, nel resto dell’Europa abbiamo incontrato spesso atmosfere più simili a quelle che si possono vedere in campionati professionistici come la NBA americana, con palasport pieni ma di pubblico poco caloroso e, quando ci sono, gruppi organizzati poco consistenti e quasi sempre isolati in qualche angolo remoto del palasport di turno.

Domanda 21