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I Leoni e l'Aquila
Intervista alla Fossa dei Leoni 1970 Fortitudo Bologna

11. Ritenete che le caratteristiche comportamentali tipiche del movimento ultras, storicamente di stampo calcistico, siano tutte riproducibili anche nell’ambito dell’ambiente palasport, oppure ci sono delle sostanziali differenze tra l’essere ultras al seguito di una squadra di calcio e l’esserlo al seguito di una di basket?

Le dinamiche ultras all’interno di un palasport sono pressochè le stesse rispetto alle curva degli stadi, salvo qualche ovvia eccezione, si pensi ad esempio alla pericolosità nell’accendere una torcia o un fumogeno nell’ambiente chiuso di un palazzetto (anche se, a dire il vero, in passato è stato fatto anche questo e in certi paesi, tipo Grecia, Serbia e Turchia è facile che accada con regolarità).

Ovvio anche che trattandosi di un ambiente più ristretto rispetto allo stadio, al giorno d’oggi può subire un controllo sociale maggiore da parte delle forze dell’ordine, anche se va detto che certe forme di repressione che vediamo negli stadi sono arrivate solo di striscio all’interno dei palazzetti, spesso come decisioni estemporanee di una locale questura o caserma che decidono di loro iniziativa di applicare certe restrizioni come, per fare un esempio, il divieto di introdurre all’interno del palas tamburi, megafoni o aste di bandiera, mentre per gli striscioni dei gruppi solo raramente sono stati fatti problemi e, al momento, non c’è alcun bisogno di richiedere permessi o autorizzazioni per esporli, diversamente rispetto ad eventuali striscioni contenenti messaggi di offesa o di contestazione che possono essere introdotti solo attraverso trucchi e stratagemmi.

Stesso discorso vale per quella oscenità chiamata “Tessera del Tifoso”, che quando è stata proposta dal Viminale alla Federazione Italiana Pallacanetro e alla Lega Basket ha ricevuto un secco rifiuto.

Domanda 12