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I Leoni e l'Aquila
Intervista alla Fossa dei Leoni 1970 Fortitudo Bologna

Epilogo…

Alla vigilia della stagione sportiva 2012/2013, dopo aver ottenuto il ripescaggio nel campionato DNA (la terza serie del basket italiano) e dopo un tira e molla di alcune settimane per capire se la Eagles Bologna si sarebbe potuta iscrivere a questo torneo, la squadra sostenuta dai ragazzi della Fossa ha cominciato la nuova avventura sportiva, salvo poi vedersi improvvisamente cancellare dalla geografia del basket italiano, a seguito del definitivo fallimento della Fortitudo originale decretato dal Tribunale di Bologna e delle relative procedure di liquidazione collegate al fallimento stesso, che hanno portato alla messa in liquidazione della Eagles che, di conseguenza, a fine Novembre 2012 è stata definitivamente esclusa dal campionato DNA 2012/2013. In occasione dell’ultima gara ufficiale della Eagles, disputata in trasferta sul campo neutro di Ferrara contro la neopromossa Mirandola, i ragazzi della Fossa, assieme a tanti altri fortitudini che supportavano il loro progetto, hanno seguito in massa la formazione bianco-blu sostenendola incessantemente dal primo all’ultimo secondo tra cori, sciarpate, battimani e… addirittura torce e fumogeni accese all’interno del palasport ferrarese. Erano almeno in 500 assiepati sugli spalti, giunti a Ferrara per rendere onore ad un altro pezzo di storia della Fortitudo che se ne andava. 81 a 76 il risultato finale con cui i giovani giocatori della Eagles, a loro volta, hanno onorato fino all’ultimo la maglia e i simboli dell’Aquila e della F scudata. Ecco cos’è lo “spirito Fortitudo”.

Malgrado tutto, la Fossa dei Leoni ne esce a testa alta, decidendo di non mollare e, anzi, di continuare a vivere e lottare ora più che mai, con l’unico scopo di smascherare chi ha tramato per distruggere la vera Fortitudo attraverso la creazione di una squadra-surrogato che, di fatto, non è e non sarà mai la vera Fortitudo Bologna.

E così la vita della Fossa va avanti, tra riunioni e iniziative varie e, come da sempre nel loro stile, non manca nemmeno la voglia di stupire.

Torniamo così alla finale di Coppa Italia 2013, che vedeva di fronte Siena e Varese, giocata nella cornice del Forum di Assago, periferia di Milano, quando in un angolo dell’enorme palasport hanno fatto la loro comparsa i sostenitori della Fortitudo che, guidati dai ragazzi della Fossa, hanno manifestato a favore della propria squadra, urlando a squarciagola tutto il loro amore per la F scudata e tutto il disprezzo nei confronti di chi, oggi, vorrebbe che la ex-Ferrara prendesse il posto che fu della vera Fortitudo.

Di fronte ai vertici della pallacanestro italiana, presenti al gran completo, hanno dimostrato per l’ennesima volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’infinita passione che nutrono per la loro squadra e per il basket in generale.

Mostrando nel contempo all’Italia intera, collegata in diretta televisiva, che la Fossa dei Leoni 1970 e lo “spirito Fortitudo” sono ancora vivi e vegeti.

Il resto, fortunatamente, è cronaca recente di questi ultimi giorni, che lascia presagire un lieto fine per tutta questa intricata vicenda.

13Dopo mesi di voci e indiscrezioni, ai primi di Maggio comincia a trapelare la notizia secondo cui i vertici della “Biancoblu Basket Bologna” (ex-Ferrara) starebbero trattando per la cessione del titolo sportivo di LegaDue ad un’altra piazza (la più accreditata sembra essere Napoli). Ciò significa che il progetto voluto da Giulio Romagnoli, ma fortemente osteggiato da buona parte della tifoseria fortitudina (tra cui anche la Fossa), sembra essere ormai giunto al capolinea. Del resto, non c’è da meravigliarsi, visto lo scarso appeal che questa nuova squadra ha sempre avuto sul popolo fortitudino. I risultati sportivi altalenanti e il conseguente calo di interesse tra i già pochi spettatori, sembrano aver assestato il definitivo colpo di grazia al progetto “Biancoblu Basket Bologna”.

Pochi giorni dopo è lo stesso Romagnoli a fare chiarezza sul futuro suo e dell’attuale compagine militante in LegaDue, attraverso l’annuncio dell’imminente nascita di una società completamente nuova allo scopo di riunificare la tifoseria fortitudina e recuperare quanto più possibile della Fortitudo storica. Nel contempo, lo stesso Romagnoli dichiara pubblicamente di non voler occupare alcuna carica all’interno della nascente nuova società.

Condizione, quest’ultima, prioritaria per la Fossa che, nel giro di pochi giorni, annuncia ufficialmente e pubblicamente il proprio sostegno al nuovo progetto, a condizione che Giulio Romagnoli tenga fede alla sua promessa di non ricoprire cariche dirigenziali, rimanendo fuori dalla nuova Fortitudo.

Le premesse per un lieto fine, quindi, ci sono tutte.

Ora l’intero movimento cestistico italiano ha bisogno che la Fossa torni a tifare sugli spalti. Ha già visto scomparire troppi gruppi ultras storici che avevano contribuito a scrivere le pagine più belle della pallacanestro italiana.

E allora, avanti Fossa, che la vostra storia continui